Quando si possiede una grande quantitá di terra (purtroppo non é il nostro caso) e non si puó o non si vuole chapiar (tagliare l'erba secca con il machete), esiste un altro metodo, la quema , cioé combattere il fuoco col fuoco, un po' per evitare futuri incendi fortuiti e un po' per fertilizzare con la cenere e favorire la ricrescita del pascolo, si puliscono dei corridoi lungo i confini della proprietá, e controllando il vento, si incendia tutta l'erba secca del podere. Se tutto va bene, brucia solo quello che deve e nel giro di qualche ora finisce, se va male brucia tutto, anche per giorni. Qui lo fanno da sempre. Grazie a dio da qualche tempo é proibito, e sanzionato con multe pesanti. Ormai quasi nessuno lo usa, non conviene piú, e per di piú uccide una quantitá di piccoli animali, (topi , conigli, armadilli, iguane etc, che hanno la tana sotto terra, o di insetti molto utili quali api , ragni etc), insomma un'ecatombe inutile.
Come si puó vedere dalla foto, purtroppo la cattiva abitudine é dura a morire, e ieri sera la collina di fronte si é illuminata a giorno per fortuna per poco, la quema é stata molto rapida. Purtroppo negli anni passati abbiamo assistito a incendi di giorni e giorni, alimentati da alberi medio-piccoli e dal vento forte che viene dal Nicaragua. Incrociamo le dita, quest'anno solo questo piccolino e veloce.
Qui sotto , ecco come si presenta la campagna durante el verano (estate) dicembre-aprile.
facilmente infiammabile.
domenica 16 marzo 2008
Una cattiva abitudine
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